I geni esistono…è un dato di fatto…eppure quando ce ne troviamo di fronte uno, spesso, non siamo in grado di riconoscerlo!

Viceversa capita, che qualcuno che del genio non ha niente se non la pretesa di apparire tale, venga considerato un portento o un superuomo.

Troppo spesso la lungimiranza di chi “vede” con occhi innovativi, viene presa per idealismo, utopia, o peggio ancora fanatismo. Il suo genio anticipatore non viene compreso quasi mai.
Forse per riconoscere un genio bisogna essere molto bravi ad osservare i particolari, a fare le differenze, a non farsi abbagliare dalle apparenze!

Ho la sensazione quindi, che questa categoria sia destinata ad estinguersi…perché, aimè, da ciò che vedo, di gente capace ad osservare attentamente ce né davvero poca!

Avete notato quanta poca originalità si trova in giro ai giorni d’oggi?

Tutti sanno tutto…tutti sono espertissimi, tutti conoscono già nei dettagli ogni cosa…sanno così tanto, che non riescono più nemmeno a concepire solo l’idea considerare una vaga possibilità di non sapere.
In realtà i geni li si può riconoscere abbastanza facilmente se si vuole…loro sono costantemente alla ricerca di cose ancora da conoscere, oppure a progettare qualcosa che nessuno ha mai realizzato prima.
A questi individui il già conosciuto non interessa un granché!
O, quanto meno, non come fine ultimo.
Sono i veri girovaghi dei labirinti dello sconosciuto, dove si addentrano con l’entusiasmo di chi vuole scoprire un tesoro nascosto!

A volte, questi “sfortunati”, hanno la “presunzione” di credere che le loro argomentazioni possano essere comprese dagli interlocutori, ma poi, il più delle volte, la scarsa vivacità di sguardo, che in tutta risposta, si manifesta sui volti di chi ascolta, li lascia disarmati di fronte alla realtà dei fatti, e cioè, che ancora una volta, nessuno li capirà!

E quindi, a volte, capita che alcuni di loro non auspichino più ad essere compresi, tutt’al più si limitano a desiderare che il loro dire venga afferrato se non altro sotto l’aspetto meramente significativo del termine, senza pretendere condivisioni di tipo empatico o etico/moralistico.
Quelli che hanno la “sfortuna” di nascere geni in un mondo ceco e sordo come quello in cui viviamo, hanno davvero tanto da battagliare! Di fatto la loro vita è un insieme di battaglie per lo più perse.
Uno fra tanti, Galileo Galilei, che per aver colto come “girava” il mondo fu condannato al carcere a vita.

Catia Vela